Yoga in viaggio

I viaggiatori si dividono in due tipi: quelli che adorano viaggiare, e quelli che lo considerano un male necessario. In entrambi i casi il viaggio spezza la routine quotidiana e, per chi pratica yoga, rende più erratica la pratica personale.

Il vantaggio dello yoga è che – a differenza ad esempio dell’equitazione che richiede inevitabilmente un cavallo – può essere praticato ovunque, basta un tappetino. E, se manca lo spazio, si può praticare un po’ di yoga persino in treno o in aereo, come vedremo nel prossimo numero.

Ecco una strategia adatta per qualsiasi trasferta. Il mio consiglio è, prima del viaggio, durante la propria pratica personale preparare bene il saluto al sole, in una delle sue innumerevoli versioni. Io consiglio il saluto al sole A (surya namaskara ka) dell’Ashtanga Yoga di K. Pattabhi Jois con una variante: l’affondo invece del salto indietro (semplifico: 1. braccia in alto; 2 uttanasana; 3. affondo; 4. sbarra; 5. sbarra con le braccia piegate; 6. cane che guarda in alto; 7. cane che guarda in basso; 8. affondo; 9. uttanasana; 10. braccia in alto) perché è completo, è meno impegnativo di altre versioni, e può persino essere praticato direttamente sul pavimento, senza tappetino, appoggiando solo mani e piedi.

Ci vuole qualche settimana prima che il saluto al sole diventi agevole, però ne vale la pena. Quando la versione preferita diventa naturale, la strategia di viaggio diventa semplice, e si articola su tre punti:

1. Cogli l’attimo. Appena svegli e ogni volta che hai occasione di stare almeno 10 minuti in camera o in un posto tranquillo, pratica da tre a sei saluti al sole. Il primo, e magari anche il secondo, deve essere molto tranquillo, senza forzare. Se possible fai seguire 5 minuti di rilassamento. Se non è possibile, passa al punto 3. Ovviamente evita le due ore dopo il pasto (tre dopo un pasto abbondante).

2. Quando hai tempo e un tappetino adatto, svolgi una pratica completa, secondo la sequenza che preferisci.

3. Evita cene pesanti e dedica qualche minuto al rilassamento prima di addormentarti, direttamente nel letto. Le posizione adeguate sono makarasana e savasana (non è molto ortodosso, e rilassarsi è un po’ più difficile sul materasso che sul pavimento, ma imparare il rilassamento profondo anche a letto è molto utile).

Questa strategia consente di migliorare il benessere di qualsiasi viaggio, comprese le più faticose maratone nei musei di tutto il mondo.

4 comments

  1. non vedo l’ora di vedere i consigli x yoga in aereo!!

    in un recente viaggio-incubo di 8 ore (con troppi bambini urlanti e luce x dormire) ho pensato al titolo per un best seller:
    “yoga per voli in economy class”
    (con lo spazio che c’è in business, non hai nemmeno bisogno di trovare soluzioni creative per sgranchirti le gambe e sbloccare la schiena!!)

    xò anche quelli per il treno sono ben accetti: purchè si possano fare anche nei treni da pendolari sovraffollati
    (quello x l’autobus non ci penso nemmeno, vibrano troppo. in quella mezz’ora leggo o ascolto la musica e mi basta e avanza!)

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  2. Grazie Gianni, mi piace tantissimo la tua versione del saluto al sole che può essere praticato ovunque senza tappetino visto proprio la sua praticità: io l’ho provato sulla spiaggia prima di fare una bella camminata meditativa e funziona benissimo. Alla fine basta strofinarsi un po’ le mani e sono pronta per la camminata.

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